L’eleganza & raffinatezza della danza persiana

L’eleganza & raffinatezza della danza persiana

Quando si sente parlare di danze orientali il pensiero va immediatamente alla danza del ventre. Chi di noi non ha mai provato almeno una lezione o non ha visto uno spettacolo di danza del ventre?
La belly dance ha iniziato a prendere piede in Italia negli anni ’90 dilagandosi a macchia d’olio, tante di noi sono state attrate dai movimenti serpentini, dalla confidenza che le danzatrici trasudavano nei loro costumi cangianti ed esotici, dagli spettacoli cosi’ sensuali e provocanti. Ma al di la’ del mondo arabo  cosa c’e’?
Se ci spostiamo verso il centro Asia, un po’ piu’ la’ oltre il golfo persico, troviamo una civilta’ antichissima che diede i natali ad un impero vastissimo e potente: l’impero persiano. Chiamata la terra degli ariani, qui veniva venerato il dio Mithra, una divinita’ solare che compare gia’ nei Veda nel I millennio a. C.
Si sa molto poco della danza persiana in occidente, in parte perche’ dopo la rivoluzione islamica del ’79 furono vietati tutti gli spettacoli in Iran e gli artisti vennero perseguitati in modi brutali. La maggior parte di loro scappo’ dal paese rifugiandosi in Canada e Stati Uniti. In questi paesi le arti performative persiane rifiorirono in terre neutrali e prospere.
La danza trae ispirazione dall’arte della miniatura, piccoli dipinti su carta che illustravano i libri a partire dal XIII secolo, ma anche da altre espressioni d’arte in cui l’estetica ed il gusto persiano vengono esaltati. Ad esempio una grossa fonte d’ispirazione sono le volte e cupole delle moschee, e l’arte della calligrafia.
Nelle miniature contemporanee troviamo queste eleganti forme curvilinee, sinuose e femminili, che rispecchiano in pieno le linee e le pose che ricerchiamo nella danza.
I movimenti dei polsi e delle mani sono ondulati, aggraziati e morbidi, il busto e’ flessibile e dondolando accompagna la delicatezza poetica delle braccia, mentre lo sguardo si posa la’ dove vanno le mani. Il viso della danzatrice mostra il profilo, proprio come i personaggi delle miniature: creature timide, misteriose, ma maliarde al tempo stesso.
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